TOCA TOURING CARS

Vi giro un articolo pubblicato su NEXTGAME.IT, dove si parla dei mai dimenticati TOCA 1 e 2, che io ritengo assieme a Colin Mc Rae 1 e 2 i migliori giochi di guida mai fatti su console, o comunque quelli che mi hanno appassionato di più e per più tempo. Vi giro questo articolo pe ricordarci assieme che ottimi modelli di guida, i danni e le condizioni meteo, esistevano nel mondo dei videogiochi già negli anni 90. Tre generazioni di videogiochi fa.

Ringrazio Codemasters per aver pubbllicato questi quattro titoli.

TOCA Touring Car Championship - classe '97 - era un videogioco senza troppi fronzoli, espressamente congegnato per glorificare la dedizione sul pad e per annientare l'approccio ludico più sciatto (o anacronisticamente "casual"). Era puro gameplay, come del resto recitava lo slogan di Codemasters, perché dietro la scorza di poligoni maltagliati pulsava solamente un fascinoso sistema di guida, tanto imperfetto e grossolano quanto appassionante. Il minimo contesto sufficiente, invece, era garantito da una manciata di auto (, un'altra ancora di tracciati (, quindi infine da un'intelligenza artificiale tutta matta e squilibrata (eppure così appagante), che trasformava gli avversari del Super Turismo inglese in vere e proprie carogne del Destruction Derby. TOCA (abbreviazione colloquiale) non era un gioco simulativo, ma neppure troppo arcade. Entusiasmava con poco e portava all'isteria con ancor meno, merito di un sistema di controllo brusco come un cardano e scorbutico come un vecchio britannico del Warwickshire, poi ancora bastardo e inverosimilmente legnoso.
Più che un sistema di controllo, a esser precisi, si trattava di una bestia avida d'infinitesimale precisione sulla croce direzionale, pena il testacoda pure in rettilineo, senza apparente motivo o ragionevole preavviso. TOCA era una storia a sé, solamente per chi riusciva a capirla. Era l'incubo dei neopatentati virtuali e la beatificazione di tutti gli "hardcore driver", perché la santissima carambola di incidenti non si poteva affatto schivare. Anzi, affrontare la prima staccata nella posizione di testa era una condanna a morte certa, emessa per direttissima e con rombo plenario dagli aguzzini che scalpitavano nelle retrovie.
Erano i tempi delle Nissan Primera (non avevano nulla da perdere), delle Audi A4 Quattro (doppia trazione) o delle Renault Laguna (gialle e blu), quando bastava un terzo posto sotto la pioggia di Donington Park per esultare sul serio e un decoroso piazzamento valeva ben più di un "RESTART". Perchè in fondo poteva anche andare peggio. Maturare uno stile di guida sopraffino, chirurgico, delicatissimo e perfettamente consapevole delle mille e invisibili asperità di cordoli e asfalto, dunque, significava una lunga, faticosa ma indispensabile gavetta. C'era in ballo l'iscrizione al più affascinante terno al lotto motoristico su PlayStation, dove per trionfare serviva tanto manico quanti altrettanti santi in paradiso.
Si trattava di un survival racing in piena regola.

L'IMPORTANZA DI UN PIAZZAMENTO
I numeri di TOCA Touring Car Championship non erano affatto sensazionali: otto vetture derivate dalla produzione di serie (Ford Mondeo, Vauxhall Vectra, Nissan Primera, Peugeot 406, Renault Laguna, Audi A4, Volvo 540 e Honda Accord), otto tracciati (Donington Park, Silverstone International, Thruxton, Brands Hatch, Oulton Park, Croft, Snetterton e Knockhill), quattro visuali (due esterne e due dall'interno dell'abitacolo), tre modalità di gioco (campionato, gara singola e prova sul cronometro) e 250 poligoni, assemblati da Codemasters per rappresentare su schermo ciascuna vettura. La licenza ufficiale era quella del British Touring Car Championship, dove si correva notoriamente senza scrupoli e col piede pesante. TOCA non era una raffinata vetrina automobilistica in stile Gran Turismo (il titolo di Polyphony Digital era di qualche mese più giovane rispetto al gioco di Codemasters), insomma, ma un "simulatore di guida" essenziale, ruvido e sulle prime piuttosto antipatico, fatto non tanto per compiacere le masse, quanto per entusiasmare i suoi piloti più devoti. L'assenza di un radar con relativa mappa del circuito costringeva l'utente alla memorizzazione old school, perlustrando attentamente i tracciati nelle sessioni in solitaria alla ricerca della traiettoria ideale e degli ottimali punti di staccata. TOCA andava guidato con milioni di minuscoli colpetti sulla croce direzionale del joypad (era supportato sia l'innovativo stick analogico che il Namco neGcon), mentre le rigidissime vetture danzavano sull'asfalto sbacchettando nervosamente. Laddove l'imponente stazza delle auto quasi impediva una percorrenza di curva fluida e scorrevole, però, il sistema di guida si rivelava fin troppo ostico, a tratti imprevedibile. Non si piegava ai capricci del pilota, cioè, ma imponeva un approccio tutto nuovo, quasi reverenziale. Nonostante le velocità di punta non fossero da capogiro, insomma, il titolo di Codemasters dispensava preoccupazione ai massimi livelli. L'eventualità di incappare in penalità assegnate dai giudici di gara e il timore di ritrovarsi costretti al ritiro per eccessivo danneggiamento del mezzo, infine, portarono a un risultato ancor oggi estremamente fascinoso. Piazzarsi nei primi cinque sotto il diluvio universale di Silverstone, con l'auto accartocciata, con la scatola del cambio danneggiata e con l'impianto elettrico in tilt era una questione estremamente seria, roba per piloti di un certo livello. Altro che i trenini indolore di Polyphony: i danni c'erano già nel 1997.

SOSTE AI BOX PROGRAMMATE
Nel novembre del 1998, con Gran Turismo già nei negozi e la conseguente rivoluzione di un nuovo approccio all'automobilismo digitale, Codemasters non seguì l'andazzo del mercato e consegnò a tutti gli appassionati TOCA 2 Touring Cars, che non apportò considerevoli stravolgimenti al gameplay del primo capitolo, ma si limitò solamente a limarne qui e là gli evidenti difetti e a migliorare quanto di buono era già stato realizzato in precedenza. Per certi versi sembrava quasi che TOCA 2 Touring Cars non cercasse nuovo pubblico pagante, ma si accontentasse di restituire ai suoi fanatici un TOCA migliore, ancor più raffinato e appagante che mai. Il risultato, joypad alla mano, si rivelò oltremodo pregevole e di gran lunga più godibile rispetto al primo TOCA Touring Car Championship, pur mantenendo inalterato l'elevato impegno richiesto al giocatore. La brusca imprevedibilità che caratterizzava il sistema di controllo del primo capitolo venne considerevolmente addolcita, rendendo ora più morbide e gestibili le reazioni delle vetture. Poi, ancora, la mutabilità delle condizioni meteorologiche (che variavano nel corso della gara), la novità delle soste ai box per sostituire i pneumatici usurati o inservibili, le gare da disputare su due manches, l'opzione Link Up per collegare due PlayStation in parallelo e due televisori, la possibilità di lavorare (sommariamente) sull'assetto delle auto, texture rinnovate nell'aspetto e nei dettagli, una risoluzione in video di 512x240 pixel, nuovi campionati monomarca o con prototipi da corsa e l'assenza (di nuovo) di qualsiasi mappa o radar sullo schermo, a beneficio tutto della longevità. TOCA 2 Touring Cars, in definitiva, non apportò innovazioni radicali al franchise, ma raffinò ancor più le qualità del primo episodio.

IL GIRO DEL MONDO
Il terzo e ultimo capitolo della serie su PlayStation fu pubblicato nel 2000, quando già la smania di collezionismo sembrava essere l'elemento irrinunciabile di ogni moderno racing game. Codemasters decise questa volta di stare al passo della moda videoludica, rinunciando all'esclusiva del solo campionato inglese di Super Turismo e puntando tutto sui grandi numeri: 23 circuiti, 43 modelli di automobili, una pletora di gare e persino un'inedita modalità di gioco. La Career Mode di TOCA World Touring Cars - che di fatto rappresentò il concept attorno al quale si sviluppò in seguito la successiva generazione dei TOCA su PlayStation 2 - affidava al giocatore la lunga evoluzione di un pilota novizio in vero e proprio asso del volante, duellando dalle classi minori e barcamenandosi fra test, contratti o prove speciali, sino ai più blasonati campionati. Sebbene la stampa accolse più che positivamente TOCA World Touring Cars, però, solo gli appassionati più autentici poterono percepire la mancanza di qualcosa, di un elemento estremamente importante. Si trattava, per la precisione, di quel fascino elitario, sofisticato ed esclusivo, che consegnò i primi due TOCA alla memoria delle cose belle di una volta, quando si correva tutti come veri gentleman per il titolo nel campionato inglese.

Posso chiederti, a nome dei ragazzi che giornalmente scrivono su nextgame, di inserire un link all'articolo originale?

Certo!

dovrebbe essere questo Blu:

http://next.videogame.it/time-machine-1/90728/

Quante ore spese su sto gioco... io lo giocavo con volante su PC...

Bellissimi ricordi comunque...

Lux ha scritto:

Quante ore spese su sto gioco... io lo giocavo con volante su PC...

Bellissimi ricordi comunque...

Ho passato gli ultimi 10 minuti a cercarlo, non è stato facile. La hosto sul mio sito prima che si perde!



Scusate il formato francobollo.

Quello era il volante Thrustmaster che, da piccolino, usavo per TOCA TOURING CAR e RALLY CHAMPIONSHIP. Fomentati dalla nostalgia dei ricordi, due dei migliori racing game che abbia mai giocato.
Li posseggo entrambi tuttora in versione PC, come reliquie del tempo che fu!

Quel volante oggi stesso darebbe mazzate a tanti giocattolini che ci sono in giro.

Anche io avevo quel volante... poi l'ho regalato ad un amico quando ho preso il modello nuovo..

Quanti ricordi mi tornano in mente!!! avrò consumato i pad con tutti e 3 i primi titoli,il primo e il secondo restano inarrivabili tuttora...all'epoca del mio acquisto della mia prima x-box poi proseguii la tradizione acquistando i successivi due titoli ma che purtroppo avevano perso la magia dei primi due "dinosauri"...ne facessero ancora di giochi così!!!altro che gt5,forza 3 e menate varie...ci stiamo accontentando alla stragrande se ripenso a quei titoli mi unisco ad Andre ringraziano la Codemaster per quel che all'epoca ci ha regalato

Non so perchè, ma pensare a TOCA mi viene in mente Donington... quanti giri su quella pista... quasi mai più fatti con altri giochi...

Quoto!!!!!e quanto bella era quella pista!!!

Lux ha scritto:

Non so perchè, ma pensare a TOCA mi viene in mente Donington... quanti giri su quella pista... quasi mai più fatti con altri giochi...

Verissimo!

Anch'io ci ho consumato serate intere a TOCA e TOCA2...